Malattie vascolari della retina

QUANDO L’OCCHIO È LO SPECCHIO DEL CORPO

Occlusione vascolare retinica

L’occhio, apparentemente così piccolo, è in realtà l’organo più complesso del corpo umano composto da cellule nervose, tessuto connettivo, vasi sanguigni e fibre muscolari. Alcuni tessuti come la cornea il cristallino e il corpo vitreo non necessitano di vasi sanguigni per nutrirsi mentre le cellule nervose, una parte del tessuto connettivo e le fibre muscolari hanno una complessa rete di vasi che ne assicura la sopravvivenza e le funzioni. La riduzione o l’assenza del flusso sanguigno a questi tessuti produce spesso la perdita irreversibile delle loro funzioni.

La retina, con la sua complessa struttura di neuroni, è uno dei distretti del corpo umano che consuma più ossigeno in assoluto per volume di tessuto, quindi è molto vulnerabile alle patologie della sua rete vascolare. Vediamo allora quali sono le principali malattie vascolari della retina.

L’occlusione della vena centrale della retina o di branca

Per occlusione della vena centrale della retina si intende l’occlusione della vena retinica nella sua parte terminale al livello del nervo ottico. L’occlusione di branca è l’occlusione di un ramo della vena centrale della retina.

È una patologia che diventa più frequente sopra i 50 anni.

Specie negli individui diabetici o con altri fattori di rischio come ipercolesterolemia, ipertensione, fumo di sigaretta, trattamenti ormonali e predisposizione genetica alle trombosi (familiarità).

Questa patologia può provocare un’improvvisa perdita della vista causata da un edema maculare e può provocare nel tempo la nascita di neovasi (piccoli capillari) che possono portare a serie complicazioni quali emorragie retiniche, distacco di retina e glaucoma neovascolare.

Tra i sintomi principali troviamo:

  • improvvisa perdita della vista
  • visione distorta
  • perdita della vista di una parte del campo visivo
  • fotocoagulazione laser per prevenire la crescita di neovasi e quindi le emorragie e il  glaucoma neovascolare,
  • trattamenti innovativi come le iniezioni intravitreali con steroidi o anti VEGF e l’intervento chirurgico di vitrectomia (LINK) possono essere indicati.

L’occlusione dell’arteria centrale della retina o di una sua branca

L’ostruzione di un’arteria centrale della retina o delle sue branche porta a un’ischemia retinica acuta, perché non arriva più ossigeno alla retina. È paragonabile a un vero e proprio ictus il cui danno diventa permanente in tempi rapidi.

La causa più comune è un embolo che in genere si stacca da placche aterosclerotiche.

 

Il paziente deve perciò essere indirizzato a un check dei fattori della coagulazione tramite:

  • Prelievo ematico
  • Controllo cardiologico con ecocardiogramma per stabilire lo stato delle valvole cardiache
  • Esame ecocolordoppler dei vasi del collo.

A volte l’occlusione è legata a processi infiammatori (vasculiti) associati a patologie sistemiche come il lupus o l’arterite a cellule giganti (arterite di Horton).

Improvvisa perdita della vista totale o deficit del campo visivo.

Se la diagnosi è fatta nelle prime ore bisogna rapidamente abbassare la pressione dell’occhio con i farmaci per via locale ed endovenosa e massaggiare l’occhio.

Altri trattamenti (laser, infusione di farmaci fibrinolitici) non hanno una provata efficacia.

Retinopatia diabetica

I pazienti con diabete possono andare incontro alla retinopatia diabetica che secondo i dati ISTAT nel nostro Paese è la prima causa di cecità. È una malattia spesso asintomatica per cui è raccomandabile che i pazienti con diabete facciano un controllo oculistico almeno una volta l’anno.

La retinopatia si produce perché gli alti livelli di glucosio chiudono la rete capillare della retina con conseguente ischemia del tessuto; col tempo c’è una perdita di fluidi che provoca un edema retinico. Quando è la macula a gonfiarsi si parla di “edema maculare”, che è la principale causa della perdita della visione.

Ci sono 2 forme di retinopatia diabetica:

  1. La non proliferativa che normalmente non dà sintomi ed è caratterizzata dalla presenza di microaneurismi, essudati, emorragie e trombosi.
  2. La proliferativa, la forma più grave, dove a causa della situazione di ischemia della retina si formano nuovi vasi chiamati neovasi che cercano di portare nuovo nutrimento, ma dato che sono vasi anomali e fragili possono sanguinare facilmente e formare membrane sulla retina.
  • Diabete scompensato
  • Diabete insorto da molti anni
  • Visione offuscata
  • Difficoltà nella percezione dei colori
  • Diminuzione della sensibilità visiva notturna
  • Alterazioni del campo visivo
  • Esame della vista
  • Tonometria per determinare la pressione intraoculare
  • Esame del fondo oculare evidenzia la retinopatia diabetica e può essere fotografato con la Fundus Camera.
  • “>Fluorangiografia Retinica (FAG) evidenzia lo stato di irrorazione della retina e la presenza di eventuali neovasi.
  • OCT del polo posteriore valuta lo spessore della retina e quindi la gravità dell’edema maculare
  • Ecografia oculare nel caso di presenza di emorragie oculari che oscurano la visione del fondo.

Il miglior trattamento parte dalla riduzione dei fattori di rischio con un attento controllo della glicemia, dell’ipercolesterolemia, della pressione arteriosa, abolizione del fumo e da controlli regolari oculistici.

Nei casi più gravi si può intervenire con iniezioni intravitreali con anti-VEGF per fare riassorbire i neovasi o con trattamento laser (pan fotocoagulazione o trattamento a griglia o focale) delle zone ischemiche retiniche. Nei casi ancora più gravi ci può essere indicazione per l’intervento chirurgico di vitrectomia per rimuovere grandi emorragie intravitreali o tessuto cicatriziale che può provocare il distacco di retina.

Retinopatia ipertensiva

La retinopatia ipertensiva è una patologia molto frequente che nella maggior parte delle persone provoca alterazioni dei vasi retinici come assottigliamento, irregolarità, segni di compressione delle arterie nei confronti delle vene. Questi segni sono utili per fare una diagnosi completa del quadro clinico e spesso la loro presenza può determinare la scelta di trattare o meno una ipertensione arteriosa iniziale.

Raramente e solo in casi di grave ipertensione arteriosa possono essere presenti emorragie retiniche, microaneurismi ed essudati e in alcuni casi edema del nervo ottico.

Nei casi gravi si verifica una riduzione visiva. Più spesso il quadro è asintomatico.

La terapia dell’ipertensione arteriosa prevede la somministrazione di farmaci sistemici.

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